Intel vuole Linux sulle automobili

Detroit (USA) – Con una mossa destinata a dare un’ulteriore spinta alla diffusione del Pinguino sul mercato embedded, Intel e Wind River hanno annunciato lo sviluppo congiunto di una piattaforma open source Linux-based per l’industria automobilistica.

La nuova piattaforma, il cui codice verrà condiviso all’interno della comunità Moblin.org, sarà ottimizzata per il giovane processore Atom di Intel e per i dispositivi di infotainment utilizzati nelle auto, come computer di bordo e navigatori satellitari.

Wind River afferma l’Open Infotainment Platforms (OIP), questo il nome del progetto, si baserà su componenti software/hardware standard e interoperabili, e potrà essere utilizzata in una vasta gamma di device per auto e altri veicoli per il trasporto. Secondo l’azienda, il modello di sviluppo collaborativo, insieme all’elevata modularità del kernel di Linux, consentiranno ai produttori di tagliare i costi di sviluppo e aggiornare i loro dispositivi in modo più semplice ed economico.

Il maggior vantaggio, per gli utenti finali, sarà dato dalla possibilità di far girare sui dispositivi di bordo Linux-based una vasta gamma di applicazioni di terze parti, inclusi eventuali programmi realizzati in proprio: qualcosa che le piattaforme proprietarie difficilmente offrono.

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Moblin è un progetto lanciato lo scorso anno da Intel con lo scopo di incentivare la nascita di una comunità di aziende e sviluppatori interessati alla creazione di un completo insieme di software open source per i dispositivi mobili. Questi software, tutti ottimizzati per le architetture x86 di Intel, fanno leva sulle tecnologie mobili di GNOME Foundation e il framework di sviluppo Hildon (basato sul toolkit GTK).

Quello mobile è il settore dove Linux sta registrando i maggiori ritmi di crescita, e questo grazie anche grazie all’appoggio di colossi come Motorola, NEC, NTT DoCoMo, Samsung e Nokia. Proprio quest’ultima ha ieri annunciato l’intenzione di ampliare la sua gamma di device Linux-based, lasciando intendere che il sistema operativo open source potrebbe salire a bordo anche degli smartphone, dove oggi il colosso utilizza esclusivamente la propria piattaforma S60 basata su Symbian OS.

Fonte: https://punto-informatico.it
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