Il rumore del silenzio

Il titolo dovrebbe avere un certo non so che di evocativo per i trentenni avanzati, in effetti si tratta (anche) di una canzone semisconosciuta di Franco Battiato, non ricordo se appartiene a Fetus o a Pollution.

Qui si fatica a prendere sonno e quindi si smanaccia con il blackberry, cosi’ mi sono accorto che l’ultimo post sul mio desertico blog personale risale allo scorso 18 novembre, e si trattava pure di un test… No way! Il tempo per queste cose non lo trovero’ mai, pazienza.

Il 2010 e’ stato l’anno delle grandi manovre, tre traslochi in sei mesi — questo vi basti e avanzi. Il nuovo anno si preannuncia invece come quello dei cambi radicali di prospettiva, sara’ un anno spartiacque, in un certo senso, dominato per forza di cose dalla professione, ma reso davvero grandioso da un paio di appuntamenti con la vita enormemente piu’ importanti delle questioni lavorative… Insomma, come ogni volta il cambio d’anno mi gonfia di slanci entusiastici, ma ‘sto giro sono particolarmente ottimista guardando ai mesi che verranno, vediamo un po’ cosa succedera’: ho la stessa bramosia di quando leggo qualcosa della Mazzantini — qualcosa di recente, intendo…

Insomma, il mio silenzio fa un rumore tutto suo ma vuole solo dire che va tutto bene e che – se lo vorra’ il Cielo – le cose andranno sempre meglio. E’ quello che mi auguro.

Ed e’ quello che auguro anche a te, sconosciuto perditempo che leggi queste parole. Buon 2011, di cuore! 🙂

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